23 gennaio 2008

Chi è Simonetta?

C'è tempo fino al 17 febbraio per affrettarsi a raggiungere Firenze ed ammirare la mostra allestita alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti "Simonetta. La prima donna della moda italiana". Una straordinaria antologia di oltre sessanta abiti curata da Maria Luisa Frisa, Vittoria Caratozzolo e Judith Clark inaugurata con l'edizione 2008 di Pitti Uomo. Preziosa la collaborazione con il disegnatore Ruben Toledo che ha realizzato dei wallpaper esclusivi, ricchi di colore e capaci di esprimere al meglio la classe, gli atteggiamenti e gli abiti della grande stilista italiana. Per chi non lo sapesse Simonetta è stata un vero e proprio faro di Stile dagli anni '40 al 1972 (fino al suo ritiro dalle scene per dedicarsi allo studio del buddismo in India). Simonetta Colonna di Cesarò nasce a Roma il 10 aprile del 1922. Il padre, Giovanni Colonna Romano, duca di Cesarò, è deputato parlamentare per due legislature e nel '22 ministro delle Regie Poste e Telegrafi del primo governo Mussolini. Nel '24 si dimette per protesta contro i crimini del regime e diventa sorvegliato speciale. Si dedica all'arte, è traduttore di Kandinskij, ma non gode di buona salute e nel '40 muore. La madre, Barbara Antonelli, di origini russe, è una donna colta ed elegante. La piccola Simonetta, nel palazzo di via Gregoriana, viene educata secondo uno stile di vita cosmopolita: impara l'inglese, il francese, il tedesco e, più tardi, il russo. Le piace giocare con le bambole, ma non accetta giochi sulla sua libertà.
Visitare l'esposizione è come un ritorno alle atmosfere di alcuni servizi moda di Vogue America che la consacrarono icona del Made in Italy oltreoceano e non solo. Simonetta è tra i designer che presero parte alla famosa sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti nel 1951 sotto invito di Giovanni battista Giorgini e che vestirà donne del calibro della duchessa di Windsor, Lauren Bacall, Claire Booth Luce, Zsa Zsa Gabor, Norma Shearer e Dinah Shore. Dopo il matrimonio con Galeazzo Visconti è nel secondo marito, il sarto Alberto Fabiani, che Simonetta trova stabilità affettiva e grande intesa artistica. Sempe attenta al proprio look (la sua cappa maculata all'inizio della mostra è il suo benvenuto nel suo regno) intervistata ultimamente confida chiaramente il suo punto di vista, condiviso anche da altri, sulla Moda « Oggi non ci si veste, ci si copre. Abbiamo tutti la stessa uniforme. Prima invece i vestiti erano belli anche sotto, gli orli erano dei veri capolavori, uno sbieco di seta pura. La società è cambiata, non ci sono più i ricevimenti, e nemmeno le persone per stirare i vestiti. Al cinema solo film violenti, che fine hanno fatto le belle storie d'amore? ». http://www.polomuseale.firenze.it/

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E bravooo... la mostra è stata una favola.. e poi viva maria luisa frisa... e viva il made in italy vero made in italy in tutto e per tuttoooo!!! by zoe 83

Anonimo ha detto...

Wow...una Coco Chanel made in Italy!
Un bacione da Martha
http://pinkbutterflyminako2.spaces.live.com/

Anonimo ha detto...

ce ne fossero state di più di donne così!!!!!!!!!
forse oggi l'Italia non sarebbe nelle mani di piccoli uomini dal grande ego-
Emilia84

Anonimo ha detto...

17 febbraio non 17 settembre

Anonimo ha detto...

ciao,ho letto per caso che hai visto una pubblicità su vanity fair di gucci con fontana di trevi.sto facendo una tesina a riguardo,per caso hai ancora quel foglio?se si potresti pubblicarlo o mandarmelo via mail?sarebbe vitale per me...grazie.


vanessall@virgilio.it